Per la Cassazione anche i dipendenti pubblici possono essere licenziati.
Giovedi 3 Dicembre 2015
Di Anna Andreani.
La sentenza n. 24157/2015 della Corte di Cassazione ha chiarito una questione che è stata oggetto di discussione e orientamenti giurisprudenziali contrastanti: quella della estensibilità anche al pubblico impiego dell'art. 18 dello St. Lav. , come modificato dalla legge Fornero e di recente dal Jobs Act.
Un dirigente di un Consorzio impugna il licenziamento disciplinare intimatogli con ...
Il caso riguarda la posizione previdenziale di un avvocato, che instaura una causa contro la Cassa di Previdenza ed Assistenza Forense per ottenere la condanna dell'Ente a far valere nella sua posizione assicurativa l'iscrizione per gli anni 1997, 1999 e 2000.
Sia in primo grado che in grado di appello i giudici accolgono la domanda del legale: in particolare la Corte territoriale ritiene che la L. n. ...
Il giudice di appello, confermando la sentenza di primo grado, respingeva l'impugnazione proposta dagli eredi (i fratelli del defunto) contro la sentenza del tribunale, che aveva rigettato le domande volte ad ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti, jure hereditatis e jure proprio (danno morale, biologico ed esistenziale), in conseguenza del decesso del proprio comune fratello avvenuto in seguito ad un ...
Abbiamo pubblicato su questo sito una nuova applicazione gratuita che consente di effettuare una simulazione del calcolo del risarcimento dovuto dall’ Inail in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale. Naturalmente, trattandosi di un nuovo sviluppo, raccomandiamo di controllare e verificare i risultati dei calcoli, e saremo a grati a tutti coloro che vorranno segnalare eventuali errori o ...
Cassazione civile Sez. lavoro: sentenza n. 26397 del 26/11/2013.
Lunedi 9 Dicembre 2013
Di Anna Andreani.
Il caso in esame riguarda il licenziamento disciplinare di un dipendente al quale la società datrice di lavoro aveva contestato un comportamento illecito che aveva minato irrimediabilmente il rapporto di fiducia tra la società e il lavoratore: egli, in violazione delle direttive aziendali, aveva installato sul personal computer aziendale un software non autorizzato potenzialmente pericoloso per la ...
Cassazione sez. Lavoro, sentenza n. 23949 del 22/10/2013: causa di lavoro di una dipendente del Ministero del beni culturali e ambientali che assume di aver subito, da parte del suo datore di lavoro, comportamenti qualificabili come mobbing e volti alla dequalificazione della stessa, con conseguente richiesta di risarcimento danni conseguenti alla perdita dei compensi previsti nel contratto e alla perdita delle ...
Nel secondo trimestre 2013 si accentua la diminuzione su base annua del numero di occupati (-2,5%, pari a -585. 000 unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a -335. 000 unità). La riduzione degli uomini (-3,0%, pari a -401. 000 unità) si associa a quella delle donne (-1,9%, pari a -184. 000 unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni ...
Come è noto, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 28 giugno 2013 il D. L. n. 76/2013 (detto anche "decreto lavoro") recante “Primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti”. La copertura finanziaria per i ...
D.L. 76/2013: primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti.
Mercoledi 3 Luglio 2013
Di Anna Andreani.
Il "decreto lavoro", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 28 giugno 2013 il D. L. n. 76/2013 , è entrato in vigore il 28/06/2013, data di pubblicazione nella G. U. e, trattandosi di un decreto legge, dovrà essere convertito entro 60 giorni, pena la sua decadenza.
Il provvedimento si pone come obbiettivo quello di promuovere l'occupazione, contrastando soprattutto la disoccupazione giovanile, e mantenere nel contempo la coesione sociale, con particolare riguardo alle zone disagiate, dove il fenomeno ha ormai superato il livello di guardia.
Le novità più rilevanti in materia di occupazione giovanile…
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale il governo corre ai ripari.
Lunedi 5 Novembre 2012
Di Anna Andreani.
Delusione per chi sperava in una boccata d'ossigeno per contenere la crisi. Estinti di'ufficio anche tutti i contenziosi per la restituzione della trattenuta.
L’Art. 12, comma 10, del D. L. 78/2012, convertito nella L. 122/2010, ha esteso la disciplina del TFR a tutti i dipendenti pubblici, che sono stati in tal modo equiparati ai lavoratori del settore privato.
Con la sentenza n. 232/2012, la Corte Costituzionale aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 12, comma 10, del d. l. n. 78 del 2010, nella parte in cui non escludeva l’applicazione a carico del dipendente della rivalsa pari al 2,50% della base contributiva, prevista dall’art. 37, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1032 (v. articolo pubblicato).
In pratica era stata accolta l'eccezione di incostituzionalità…
Come noto, dal 1° gennaio 2011, in base a quanto disposto nel comma 10 dell’art. 12 del D. L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni nella L. 30 luglio 2010 n. 122, è stata abrogata la disciplina dell’indennità di buonuscita per i dipendenti pubblici, con passaggio alla regolamentazione civilistica denominata “Trattamento di Fine Rapporto” (TFR), disciplinata dall'articolo 2120 del Codice Civile.
Con il passaggio al nuovo sistema di calcolo l’indennità TFR non viene più calcolata sul 9,6% dell’80% della retribuzione - ripartito tra 7,1% a carico dell’ente e 2,5% a carico del dipendente – ma sul 6,91% interamente a carico del datore di lavoro.
È accaduto però che, il prelievo del 2,5%,…
Cassazione civile Sez. lavoro, Sent. 29/02/2012, n. 3060.
Giovedi 15 Marzo 2012
Di Anna Andreani.
La sentenza della Suprema Corte n. 3060/2012 dell' 8 febbraio 2012 affronta il caso di un dipendente delle Poste Italiane, che aveva impugnato il licenziamento intimatogli per assenza ingiustificata protrattasi per cinquanta giorni, sull'assunto che la predetta sanzione disciplinare era stata irrogata per specifica ipotesi prevista dalla contrattazione collettiva, ma, dal momento che il codice disciplinare non era stato affisso, tale licenziamento doveva ritenersi illegittimo. Sia il giudice di prime cure che il giudice di appello, condividendo le motivazioni…
La sentenza della Corte di Cassazione del 10/11/2011 n. 23422 Sez. lavoro prende in esame il caso di un lavoratore, M. E. , licenziato per giusta causa in quanto nei suoi confronti vi erano dei forti sospetti che avesse commesso un furto in danno della ditta AAA spa presso la quale lavorava, anche se non vi erano delle prove specifiche, ma solo delle circostanze indiziarie.
Nel caso di specie era emerso che il lavoratore,…
Infortunio suol lavoro – condotta imprudente del lavoratore – responsabilità del datore - ammissibilità
Con la sentenza n. 14507 del 1 luglio 2011 la Corte di Cassazione affronta ancora una volta l'argomento spinoso della sicurezza sul lavoro, ribadendo un importantissimo principio, peraltro già affermato in altre precedenti pronunce (Cass. Sez. lav. 08/04/2002 n. 5024). …
Luogo di lavoro – lavoratore infedele – indagini tramite investigatore privato - ammissibilità
Con la recentissima sentenza n. 13789 del 23/06/2011 la Corte di Cassazione ha espresso un principio, peraltro già consolidato nella giurisprudenza della stessa Corte, in relazione ai limiti che l'art. 2 St. Lav. pone all'utilizzo da parte del datore di lavoro di guardie giurate all'interno dell'azienda. In base a tale disposizione, infatti, il datore di lavoro…
Cassazione penale Sez. VI, Sent. n. 10100 del 11/03/2011.
Lunedi 9 Maggio 2011
Di Anna Andreani.
Svolgimento del processo e motivi della decisione1. Con ordinanza del 22 ottobre 2010 il Tribunale di Lucca rigettava la richiesta di riesame proposta da D. N. avverso il decreto di sequestro preventivo dello studio professionale, ritenuto bene pertinente ai reati di esercizio abusivo della professione di ragioniere commercialista e di appropriazione indebita aggravata di somme affidategli con l'incarico di pagare imposte e contributi. D. ricorre per cassazione e denuncia:…
Cassazione civile (Sez. lavoro), Sentenza n. 6375 del 21/03/2011.
Mercoledi 6 Aprile 2011
Di Anna Andreani.
Questa sentenza della Corte di Cassazione si pronuncia in merito all'ammissibilità di alcune circostanze che permettono al lavoratore in malattia di uscire di casa. Svolgimento del processo…
Il lavoratore, una volta che abbia scelto di contestare dinanzi al giudice un presunto demansionamento, non può tardivamente acconsentire all'espletamento delle mansioni inferiori, seppure per evitare il licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Svolgimento del processo e motivi della decisione…
Cass. Civ. Sez. lavoro, Sentenza n. 3227 del 10/02/2011.
Martedi 1 Marzo 2011
Di Anna Andreani.
Con questa sentenza la Cassazione ha approvato l’indennizzo per i danni da fumo passivo di un lavoratore che ha respirato per diversi anni il fumo delle sigarette di un collega. La Suprema Corte ha stabilito che il risarcimento deve essere previsto anche per il rischio non specifico legato al lavoro e per di più anche nei casi in cui la malattia non è tra quelle tumorali previste dalla legge. Svolgimento del processo…
Cassazione Sezione Lavoro - Sentenza n. 1699 del 25 gennaio 2011.
Sabato 12 Febbraio 2011
Di Anna Andreani.
Lavoro - diritti ed obblighi delle parti - malattia del lavoratore insorta durante le ferie - obbligo di buona fede del lavoratore - scelta del luogo in cui trascorrere le ferie - rilevanza.
La S. C. , con riferimento al caso di lavoratore sanzionato disciplinarmente per essersi recato durante distinti periodi di ferie in paese tropicale, contraendo ogni volta la malaria e così prolungando per malattia l'assenza dal lavoro, nell'affermare il principio secondo cui il lavoratore è libero di decidere come e dove utilizzare il periodo di ferie, ha ritenuto che tale libertà debba essere coniugata con l'obbligo di buona fede delle parti dei contratti a prestazioni corrispettive, che impone a ciascuna parte di preservare gli interessi dell'altra parte anche a prescindere dall'esistenza di specifici obblighi giuridici, e che è violato non solo nel caso di dolo, ma anche di comportamento non improntato a diligente correttezza. Testo Completo:…