Pubblicato l'indice Istat di Gennaio 2015: confermata la deflazione

A cura della Redazione.
Pubblicato l'indice Istat di Gennaio 2015: confermata la deflazione

Brusca diminuzione dell'indice Istat che alza il livello di deflazione. Prezzi più bassi persino rispetto a due anni fa.

Venerdi 20 Febbraio 2015

L'indice Istat FOI relativo al mese di Gennaio 2015, utilizzato per le rivalutazioni monetarie di affitti, pensioni e assegni di mantenimento, scende di mezzo punto a quota 106,50.

La variazione annuale dell'indice si conferma negativa come a dicembre ma in maniera più marcata (-0,7%), accentuando così il livello di deflazione con possibili conseguenze negative nel breve/medio periodo per la ripartenza dell'economia.

Per trovare una variazione annuale negativa così alta dobbiamo risalire al settembre 1959 e ancor prima al mese di luglio del 1950 (v. tabella delle variazioni storiche).

La prima variazione biennale negativa si riscontra addirittura nel mese di giugno del 1950.

Come si legge nel comunicato l'Istat attribuisce il calo mensile dell'indice alla diminuzione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-6,2%) con i forti ribassi dei carburanti, dell' energia elettrica (-2,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (-2,3%); a contenere il calo è l'aumento dei prezzi dei vegetali freschi (+6,8%), influenzati da fattori stagionali.
 

Tabella riepilogativa (*):

Indice generale FOI 106,5
Variazione percentuale rispetto al mese precedente - 0,5
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente - 0,7
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese
di due anni precedenti

- 0,2

(*) Per un raffronto con i mesi precedenti consulta gli ultimi indici istat.

La prossima pubblicazione dell'indice Istat è prevista per il

13 marzo 2015

Come di consueto abbiamo aggiornato le nostre applicazioni di calcolo che fanno uso dell'indice Istat FOI, ovvero:

Ricordiamo inoltre che per calcolare velocemente l' adeguamento ISTAT del canone di locazione rispetto all'anno precedente puoi utilizzare questa applicazione.

Se preferisci calcolare l'adeguamento del canone senza usare l'applicazione puoi utilizzare le variazioni percentuali precalcolate al 75%, al 50% oppure al 100%, pubblicate in questa tabella.

Per conoscere l' andamento storico dell'indice ISTAT FOI sono disponibili anche le tabelle interattive delle variazioni congiunturali a partire dal 1947:

- variazioni indice istat rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

- variazioni indice istat rispetto allo stesso mese di due anni prima

- variazioni indice istat mese su mese

- variazioni indice istat rispetto all'ultimo mese di rilevazione

- coefficienti di rivalutazione mensili tra due date

 


 

Informativa Istat sull'andamento dei prezzi

Data di pubblicazione: 20 febbraio 2015.

Nel mese di gennaio 2015, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,6% nei confronti di gennaio 2014 (a dicembre la variazione tendenziale era nulla), confermando la stima preliminare.

La flessione su base annua dell'indice generale è dovuta in larga misura all'accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei Beni energetici, in particolare dei non regolamentati (-14,0%, da -8,0% di dicembre), e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riguardo a quelli relativi ai Trasporti (+0,3%, da +2,0% di dicembre).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" resta positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3%, da +0,6% di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3% (era +0,5% il mese precedente).

Il calo mensile dell'indice generale è da ascrivere in primo luogo alla diminuzione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-6,2%) - con i forti ribassi dei carburanti -, dell'Energia elettrica (-2,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-2,3%), questi ultimi condizionati da fattori stagionali; a contenere in parte il calo è l'aumento dei prezzi dei Vegetali freschi (+6,8%), anch'essi influenzati da fattori stagionali.

L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,6%.

Rispetto a gennaio 2014, i prezzi dei beni diminuiscono dell'1,5% (-0,8% a dicembre) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi si dimezza (+0,5%; era +1,0% nel mese precedente). Di conseguenza, rispetto a dicembre 2014 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,5% su dicembre e non variano su base annua (era -0,2% a dicembre).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,5% su base mensile e dell'1,4% su base annua (da -0,5% del mese precedente).

L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce del 2,5% su base mensile e segna una flessione annua (-0,5%; la stima preliminare era -0,4%) più ampia rispetto a dicembre (-0,1%). Il calo mensile è in larga parte dovuto ai saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice NIC non tiene conto.

L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,5% su dicembre e dello 0,7% su gennaio 2014.

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